Elaborato svolto
dagli alunni dell’Istituto Omnicomprensivo di Guglionesi in occasione della
partecipazione al progetto e concorso nazionale
Articolo 9 della Costituzione.
Cittadinanza attiva per superare la crisi attraverso il patrimonio storico
e artistico della nazione
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Lo scrittore Henry
Miller, nel suo saggio La sapienza del cuore, affermava che, come la
religione, l’arte «non insegna nulla, tranne che a mostrare il senso della
vita». I cittadini italiani però dimostrano di sentirsi spesso estranei al loro
patrimonio storico artistico. Come possiamo stimolare maggiore consapevolezza,
soprattutto nei giovani, e rendere i beni culturali una ricchezza condivisa?
Il cuore della nostra identità
Il
patrimonio culturale, nei suoi vari aspetti, rappresenta un’eredità dal valore
inestimabile, frutto di millenni di storia dell’umanità nel suo divenire e
nella ricerca costante delle proprie origini.
Esso
racconta l’evoluzione della specie umana, il suo rapporto con la natura e con
la divinità, il desiderio di esprimere
emozioni e di comunicare esperienze e conquiste.
Fin
dalle epoche più remote ogni generazione ha avvertito la necessità di
trasmettere le proprie conoscenze alle generazioni successive affidandole a
produzioni artistiche che oggi ci consentono di ricostruire stili e modelli di
vita, aspetti della vita lavorativa e di comunità, pratiche religiose.
Essere
di fronte ad un bene culturale significa quindi apprezzarne la bellezza, la
perizia dell’artista, ma significa soprattutto spingere l’attenzione verso lo
scorrere della storia, il significato profondo dell’opera per comprendere il senso stesso dell’esistenza umana.
Il bene culturale va considerato come
testimonianza di civiltà e rappresenta elemento costitutivo, “il cuore
dell’identità” di una nazione e in
quanto tale deve essere conservato, tutelato e valorizzato.
La
tutela dei beni culturali assume grande importanza soprattutto in un paese come
l’Italia che vanta il più ampio patrimonio culturale a livello mondiale e il
cui riconoscimento è garantito nella Carta costituzionale che colloca tra i
principi fondamentali la promozione
dello sviluppo della cultura e la salvaguardia del patrimonio storico,
artistico e ambientale.
Questo
principio costituzionale contenuto nell’art.9 dovrebbe essere scolpito nella
coscienza di ogni italiano, poiché come ha asserito l’emerito Presidente della
Repubblica Ciampi “ l’identità nazionale
degli italiani si basa sulla consapevolezza di essere custodi di un patrimonio
culturale unitario che non ha eguali nel mondo”.
L’impegno
che la Repubblica ha assunto attraverso il dettato costituzionale non può
pertanto prescindere dal ruolo che ciascun cittadino può svolgere al fine di
una partecipazione attiva e solidale nell’opera di valorizzazione del
patrimonio storico, architettonico e artistico.
E’
pur vero che il dettato costituzionale non trova sempre piena attuazione
nell’opera concreta di tutela e valorizzazione dei beni culturali ma è
altrettanto vero che è diffusa la scarsa conoscenza persino del patrimonio
culturale locale, a cui si associano episodi di incuria e vandalismo che oltre
a deturpare il bene stesso, minano le radici dell’identità storica e culturale
del Paese.
Conoscere
e apprezzare l’arte è una conquista della realtà, porta l’individuo a capire se
stesso, la comunità in cui vive, il mondo che lo circonda, a conoscersi e a
conoscere in modo ben più concreto e profondo rispetto a qualsiasi
apprendimento meramente nozionistico o tecnico.
Occorre
dunque agire perché sia avvertito sempre più forte il senso di appartenenza
alla comunità, nella consapevolezza che le testimonianze del passato concorrono
a costruire il presente di cui ognuno
deve essere parte attiva.
Il
patrimonio culturale deve essere riconosciuto come bene comune, un’eredità
ricevuta e da trasmettere, perciò bisogna educare alla sua conoscenza,
elaborare progetti che attraverso l’esame del territorio avvicinino il
cittadino e aiutino in particolare i giovani a riflettere sollecitando proposte
per un futuro sostenibile.
E’
necessario che si consolidi un dialogo tra scuola, amministrazioni, enti
preposti alla tutela e alla valorizzazione, associazioni del settore, per la
costruzione di percorsi che indichino ai giovani modalità di ricerca dei beni
nel proprio tessuto territoriale e li invitino a porre in essere azioni per la loro
conservazione e a individuare proposte di valorizzazione e di sviluppo anche in
termini di opportunità occupazionali.
I
mezzi di comunicazione devono adoperarsi per diffondere le migliori pratiche,
attraverso un’opera di disseminazione delle esperienze realizzate e dei
risultati conseguiti.
Gli
attori coinvolti nel processo educativo e formativo dei giovani devono essi
stessi avere la necessaria sensibilità per suscitare attenzione, stupore e
meraviglia nei riguardi del patrimonio culturale.